Rifugio Aronte
Località: Passo della Focolaccia
Comune: Massa (MS)
Quota: 1642 m.
Gruppo: Alpi Apuane
Periodo apertura: Bivacco sempre aperto
Posti letto: fino a 10
Posti locale invernale: NO
Gestione
Il rifugio è dal 1988 in comodato al CAI di Massa, Sezione "Elso Biagi"
0585 488081 - 328 2112362
massa@cai.it
Accesso
È raggiungibile da Resceto (circa 3 ore) e da Forno (poco più di 4 ore) nel versante massese delle Apuane e da Campocatino (circa 2 ore e 30) e da Gorfigliano (in auto fino alla galleria del Passo della Tombaccia 1012 m poi a piedi fino al valico della Focolaccia in circa 2 ore) nel versante garfagnino.
Vi arrivano molti sentieri: il 167 da Forno e Case Càrpano, il 166 e 166 bis da Resceto, il 177 da Vagli e Campocatino, il 179 da Foce di Giovo per Foce di Cardeto, il 148 dal Passo della Tambura.
Cenni storici
Costruito nel 1901 ed inaugurato il 18 maggio 1902 dalla nostra Sezione: si tratta del più antico rifugio delle Alpi Apuane ed anche il più alto in quota, a 1642 m di altezza ai piedi del Monte Cavallo nei pressi del Passo della Focolaccia.
La struttura ha un’architettura a sesto acuto, un solo ambiente con cucina a legna e due tavolati sovrapposti per dormire, può ospitare fino a dieci persone: dimensioni 4×6 metri, altezza circa 4 metri.
Insiste su un terreno di circa 100 mq, all’epoca in piena disponibilità del Comune di Massa e donato al CAI di Genova; il bivacco venne abbandonato negli anni ’70 ed in seguito ceduto in comodato nel 1988 al CAI di Massa, che lo restaurò nel 1989 e nel 2002.
Il rifugio si trova a ridosso di una delle cave di marmo più controverse delle Apuane: la cava Piastramarina al Passo della Focolaccia, emblema dell’impatto dell’attività estrattiva. Situata all’interno dell’area del Parco Regionale delle Alpi Apuane, in una sella di origine glaciale posta ben al di sopra dei 1200 m di quota contemplati dal Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio per la tutela dei beni paesaggistici in Appennino.
Il Rifugio Aronte è pertanto divenuto ben presto anche un simbolo di opposizione al continuo e sempre più distruttivo sfruttamento marmifero di questo pregevolissimo angolo di Alpi Apuane.
In una continua lotta a colpi di carte bollate, la cava è stata più volte chiusa e riaperta e tra le pieghe della questione è rimasto invischiato anche il rifugio. Nel 2006, per un errore materiale sulle cartografie, il Comune autorizzò un’escavazione nell’area marmifera della Focolaccia che comprendeva anche il terreno su cui poggia l’Aronte. Il rifugio si trovò quindi di punto in bianco non più su terreno comunale, ma in piena area di cava.
Finalmente, nel 2021, il Ministero per i beni e le attività culturali e per il turismo ha dichiarato definitivamente il Bivacco Aronte bene di interesse artistico, storico, archeologico e etnoantropologico, salvando per il momento il manufatto.
Ascensioni
M.Tambura – M.Pisanino – Creste del Cavallo – Grondilice – M.Contrario
Traversate
Al rifugio Nello Conti 1442 metri (1.30 ore).
Raggiunto brevemente il Passo della Focolaccia 1650 m, si prosegue in cresta fino al glabro Monte Tambura 1894 m. A Sud, sempre presso il detritico spartiacque, si cala a Passo Tambura 1634 m e, deviando a destra, al rifugio Conti.
Al rifugio Orto di Donna 1500 metri (1 ora).
Raggiunto brevemente il Passo della Focolaccia 1650 m,
Si transita a mezza costa (segnavia 179) ai piedi dell'impressivo versante orientale del Monte Cavallo fino all'intaglio roccioso di Foce Cardeto 1641 m. Si continua verso Ovest sul più tranquillo versante di Val Serenaia oltrepassando il piccolo bivacco K2 fino al rifugio.